Il primo consiglio: diffidate dalle liste … e dalle top 10 in special modo!
Non esiste una lista, ma milioni, miliardi di liste… tante quante i lettori. Anzi: tante quante i lettori e tante quanti i momenti della vita. Ognuno di noi potrebbe stilare la sua lista a diverse età, quando è triste o felice, innamorato o deluso e ogni volta la sua lista sarebbe diversa.

Eppure i 10 libri che troverete qui sotto, in qualche modo vanno “sempre” bene: ad ogni età e in ogni momento.
Sono l’ideale per fare un regalo a qualcuno che si conosce poco, sono quei libri che almeno una volta nella vita bisogna aver sfogliato in libreria o in biblioteca. Sono dei classici della letteratura per l’infanzia, sono cioè universaliE tanto basta per augurarvi buona lettura!

1. Che rabbia! di Mireille d’Allancé, Babalibri

Roberto è molto arrabbiato. Il lettore più accorto si accorgerà che la sua racchetta da tennis si è rotta. Per di più le scarpe sono sporche di fango e il suo papà gli dice di toglierle, Roberto risponde piccato e le lancia via. Ciliegina sulla torta, per cena ci sono gli spinaci. Basta questo è davvero troppo per il nostro piccolo protagonista che, senza cena, si ritira in camera sua. Quando è finalmente da solo, la sua rabbia esplode: prende la forma di un vaporoso mostro rosso che gli esce dalla bocca e comincia a mettere tutto a soqquadro. Ma a un certo punto un piccolo gioco si rompe: distruggere tutto è facile, il difficile è riparare le cose rotte (soprattutto quelle dentro di noi, invisibili e ineffabili come la rabbia). Per sistemare tutto serve calma, e adesso che il mostro rosso si è fatto piccolino Roberto può chiuderlo dentro una scatolina.
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2. I cinque Malfatti di Beatrice Alemagna, Topipittori

In una casa tutta sbilenca vivono cinque Malfatti: uno è bucato, uno è piegato in due, uno è tutto molle, l’altro è sottosopra e infine l’ultimo è sbagliato dalla testa ai piedi. Eppure i Malfatti, abilmente disegnati da Beatrice Alemagna, non sono dei mostri anzi hanno dei tratti spiccatamente antropomorfi: insomma ci assomigliano parecchio. Un giorno arriva tra di loro il Perfetto (manco a dirlo pure con una splendida chioma!) e con l’aria di chi la sa più lunga degli altri. I Malfatti però non ci stanno a passare per degli inutili perdigiorno, nonostante i loro difetti hanno molte qualità: c’è chi sa trattenere i ricordi nelle pieghe, chi fa uscire la rabbia dai suoi buchi, chi vede cose che altri non notano e così via… Insomma niente di eccezionale, ma tutte cose straordinariamente umane. I Malfatti se ne vanno lasciando il Perfetto da solo, come un perfetto stupido. Dai 3 anni. Acquistalo qui
 
 
 
 
 
 

3. Quando sarò grande di J.Leroy e M. Maudet, Babalibri

Il lupo è il personaggio perfetto per parlare di stereotipi. Certo oggi l’editoria per l’infanzia è piena di lupi buoni e gentili, ma in questo albo illustrato la copertina ci fa ben capire che stiamo parlando proprio di lui, il lupo cattivo che vuol mangiare Cappuccetto Rosso e i tre porcellini. La genialità degli autori è stata nell’immaginare una sorta di “prequel” delle fiabe classiche. I nostri protagonisti sono infatti ancora “bambini” e stanno giocando. Immaginano cosa faranno da grandi: chi il pompiere, chi il poliziotto, chi il mago e chi il contadino… ma tutti hanno un solo obiettivo: dare una bella lezione al lupo cattivo! E’ solo a questo punto che sulla panchina intento a fare merenda c’è il lupo, anche lui ancora cucciolo, che ha sentito tutto e piange disperatamente. Finchè in un magistrale rovesciamento del senso di giustizia, il lupo esclama: “e se è così allora io quando sarò grande… vi mangerò tutti!”. Insomma nessuno nasce cattivo e noi siamo sicuri che ci siamo sempre sempre comportati benissimo con il lupo cattivo?
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4. Il Gruffalò di J. Dondaldson e A. Scheffler, Emme edizioni

Il Gruffalò piace da matti ai bambini per 4 motivi: è in rima e dopo poche letture lo hanno imparato a memoria; è ripetitivo, il topolino incontra per due volte nel bosco gli stessi animali (la volpe, la civetta, il serpente) e i bambini adorano le scene che si ripetono perchè possono concentrarsi sui dettagli; è speculare perchè la prima volta gli animali vogliono mangiare il topolino (che millanta un invito a cena dal Gruffalò) mentre la seconda volta è il Gruffalò che vuole mangiare il topolino; infine perchè si basa su un fragilissimo malinteso. Il Gruffalò pensa che tutti gli animali abbiano paura del topolino, ma il topolino e il lettore sanno che è del Gruffalò che hanno paura. E non è mirabile che questa storia così perfettamente architettata regga tutta sull’alleanza tra un piccolo topolino e un piccolo lettore? Ha zanne tremende, artigli affilati e denti da mostro di bava bagnati / ginocchia nodose e terribili unghione e un bitorzolo verde in cima al nasone / occhi arancioni, la lingua molliccia e aculei violacei sulla pelliccia… Questo è il Gruffalò, ma come ancora tu non lo sai?
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5. Urlo di mamma di Jutta Bauer, Nord-sud edizion

Questo albo non solo descrive una situazione in cui ogni bambino si è trovato, (essere sgridato dalla mamma) ma anche una situazione in cui ogni mamma prima o poi si ritrova: urlare al suo bambino. “Oggi la mamma mi ha urlato così forte che sono andato in mille pezzi”, questo è l’incipit del piccolo pinguino che dà parole e forma a quello che prova un bambino sgridato dalla mamma. La testa, i piedi, il sedere finiscono sparsi per terra e per mare e il pinguino comincia la lenta ricostruzione di sè. Riesce a concludere questa operazione solo quando torna la mamma col pezzo mancante e ago e filo, pronta a ricucire. Questo albo ci dice innanzitutto che le mamme si arrabbiano, difficile da ammettere ma è così per le madri come per tutti gli altri esseri umani. Ci dice inoltre che basta un urlo per mandare in pezzi un bambino, la sua autostima e la sua integrità. Infine ci dice che a questo doppio disastro emotivo si può riparare, con ago e filo. Con cura e amore. Perchè nessuno è perfetto, tutti possono sbagliare, l’importante è saper chiedere scusa e imparare a perdonare.
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6. Pezzettino di Leo Lionni, Babalibri

Pezzettino è piccolo, ma non è solo per questo che si sente parte mancante di qualcuno più grande. A Pezzettino mancano soprattutto le risposte a tutte le sue domande ed essendo molto curioso e non temendo viaggi in terre lontane tra mille pericoli continua a chiedersi quello che ci chiediamo tutti: chi sono io? Pezzettino non è parte di nessuno di quelli che incontra, eppure senza quegli incontri non potrebbe definire pian piano tutto ciò che lui “non è”, per arrivare a “chi è”. D’altro canto nessuno sa chi è Pezzettino, nessuno può dirglielo, solo lui può saperlo o meglio scoprirlo. Ma come? Solo quando cadendo per sbaglio si romperà in mille pezzi più piccoli, Pezzettino diventerà consapevole di essere uno e intero.
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7. I tre piccoli Gufi di M. Waddell e P. Benson, Mondadori

Sara, Bruno e Tobia sono nel loro nido ma Mamma Gufa non c’è. La notte è buia e il bosco è pieno di rumori. A ogni pagina attendono speranzosi il ritorno della mamma, dando voce alle paure più comuni di tutti i bambini: che si sia persa? che l’abbia catturata la volpe? I tre fratelli sono coraggiosi e si sostengono l’un l’altro. Alla fine Mamma Gufa torna al nido, come è naturale che sia per i piccoli distacchi tra ogni mamma e i suoi bambini. Un libro per allenare i più piccoli a brevi ma coraggiosissime distanze, indispensabili per diventare grandi. Imparando anche ad apprezzare l’attesa, il desiderio che cresce e infine l’abbraccio sicuro di Mamma Gufa.
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8. Il pentolino di Antonino di I. Carrier, Kite

Questo albo illustrato nasce per raccontare ai bambini in età prescolare cosa sia la disabilità attraverso la metafora di un pentolino che il protagonista, Antonino, si trascina sempre dietro, non si sa perchè. Questo pentolino lo intralcia, gli rende tutto più difficile e questo a volte lo fa arrabbiare, gli fa dire parolacce perciò anche gli amici cominciano a guardare Antonino con occhi “strani”. Antonino decide che è meglio nascondersi, non farsi più vedere da nessuno, finchè… cucù! Arriva una maestra che non può liberarlo dal pentolino, ma può insegnargli dei metodi per conviverci meglio. Un albo inclusivo che può essere letto da tutti i bambini perchè ognuno di noi si porta dietro il suo pentolino, più o meno ingombrante di altri.
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9. Una zuppa di sasso di A. Vaugelade, Babalibri

Un lupo arriva nel villaggio degli animali: incontra la gallina, il maiale, il cane, il cavallo, la pecora… tutti all’inizio sono spaventati e pensano che il lupo sia lì per mangiarli. Invece il lupo dice di voler solo preparare una zuppa di sasso. A quel punto ogni animale chiede di unire alla zuppa un ingrediente: il sedano, la carota, la cipolla… Alla fine la zuppa è pronta e tutti gli animali cenano assieme allegramente. Tranne il lupo: silenzioso come è venuto, presto va via e nessuno lo rivedrà più nel villaggio. Questa storia non dice tutto anzi, del lupo silenzioso non sappiamo nulla: nè chi è, nè da dove viene, nè dove andrà. Sappiamo che porta sulle sue spalle il peso di un sasso, immaginiamo che trovi spesso porte chiuse e sappiamo che riconosce la paura degli altri quando lo vedono arrivare. Forse sconta la pena della solitudine a causa di altri lupi che hanno mangiato galline o magari anche lui l’ha fatto da giovane quando aveva i denti, non ci è dato saperlo. Fino alla fine non riusciamo a fidarci di lui del tutto, ci aspettiamo che da un momento all’altro metta in atto una trappola per mangiarsi tutti gli animali. Ma quando finalmente l’atmosfera si fa calda e rilassata e tutti gli animali riscoprono quel senso di comunità e amicizia che li lega, il lupo va via solo con il suo sasso. Distruggendo di colpo tutti i nostri pregiudizi e anche lasciandoci lì, come di sasso, a pensare.
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10. Tararì tararera di Emanuela Bussolati, Carthusia

Questa è la storia di una famiglia normale ma in lingua Piripù! Non conoscete la lingua Piripù? Nessun problema: non la conosce nessuno, è una lingua inventata che assomiglia molto a quei primi incomprensibili tentativi di parola dei bebè. Perciò lasciatevi trasportare dal suono, dai suoni, provate a leggere le immagini e la storia si dispiegherà davanti ai vostri occhi e alle vostre orecchie in men che non si dica. Che aspettate? Rulba rulba, pole pole!
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Come promesso, diffidate delle top10… Perchè in questa lista potrebbero entrarci benissimo decine di altri libri, volete qualche esempio? Chi me l’ha fatta in testa? per ridere a crepapelle, un libro che parla dall’inizio alla fine di pupù (senza mai nominarla) oppure Il piccolo bruco Maisazio, un grandissimo classico sulla trasformazione, la crescita e i cambiamenti. A proposito di lupi, un lupo veramente bulletto è quello di Mario Ramos, negli spassosissimi capolavori Sono io il più bello e sono io il più forte. Per i più romantici abbiamo invece La grande fabbrica delle parole, sul valore (vero) delle parole e dell’amore. Anna Llenas è invece autrice di due capolavori sulle emozioni I colori delle emozioni per imparare a riconoscerle e Il buco decisamente più profondo, per affrontare la perdita e il dolore. Potremmo continuare all’infinito… anzi continueremo, a presto con altri consigli di lettura!
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