Chi ha a che fare con i bambini sa quanto sia importante il “tempo”.
La certezza che al giorno segue la notte e che le stagioni tornano sempre uguali, accanto alla trasformazione che ogni anno possiamo misurare in noi stessi e in tutti gli esseri viventi -cioè crescere, diventare grandi- sono i due poli entro cui si muove la consapevolezza del nostro posto nel mondo.
Tutto ciò che torna sempre uguale é rassicurante e questa sicurezza di fondo ci permette di affrontare con coraggio anche i cambiamenti inevitabili della vita: il bruco deve diventare farfalla, il bambino e la bambina diventeranno grandi.
Siamo piccolissimi, una piccola parte del tutto, e abbiamo bisogno di aggrapparci a degli appigli nel tempo e nello spazio per formare la nostra identità: per esempio un grosso albero con le radici ben salde attorno a cui scorre il turbinio della vita, animali insetti bambini che corrono cacciano giocano, foglie cangianti e caduche, semi che germogliano, fiori che fruttano e frutti che marciscono rigenerando nuova vita…
Contemporaneamente ogni giorno non siamo più quelli di ieri, ogni anno non torna tutto com’era. Ogni identità non dura che il tempo del battito d’ali di una farfalla. Tra tutte le stagioni, la primavera ovviamente aggiunge la potenza della vita che si risveglia, il senso di rinascita, la gioia dei colori e delle forme.
Festeggiare con i bambini la primavera è un invito a guardare ai cambiamenti con speranza e fiducia, come fa Bandiera la foglia protagonista del libro di Mario Lodi (di cui ricorre il centenario della nascita quest’anno ed è in corso proprio adesso a Milano la sua mostra ALBERI).
Bandiera non vuole cadere d’autunno come tutte le sue sorelle. Resiste tutto l’inverno attaccata al suo ramo perché vuole rivedere la primavera. Soffre il freddo, la perdita, la solitudine ma lo spettacolo della natura che rinasce rende persino dolce per Bandiera doversi staccare e cadere. La potenza della vita sulla morte, alla fine è questo l’insegnamento che ci viene ricordato ad ogni primavera.
L’albero magico (Gribaudo)
E’ un albo semplice, adatto anche ai piccolissimi dai 2 anni, ma molto evocativo. Ad ogni pagina toccando i rami e le foglie con un dito accade una magia, un pò come nei libri interattivi di Hervè Tullet. Un albero magico, che fiorisce all’improvviso, un po’ come accada in natura in primavera dopo un lungo inverno. Ma anche il potere della lettura e della fantasia, tutto racchiuso nel tocco delle dita.
E’ primavera, orsetto! (Emme edizioni)
Dopo L’autunno della piccola oca, le autrici di questo albo illustrato dai 3 anni in su raccontano la primavera attraverso gli occhi di un piccolo orso che esplorando la natura e parlando con gli animali che incontra lungo il suo percorso, descrive la rinascita di alberi, foglie, fiori e della fauna del bosco. Una storia che parla di nuovi inizi, di scoperte e anche di amicizia!
Cosa diventeremo? (Orecchio acerbo)
E’ un capolavoro della letteratura per l’infanzia: non troverete una storia, ma 60 domande associate a due immagini fotografiche. Cos’è la natura? E l’uomo ne fa parte? La tecnologia è più intelligente della natura? Domande forse senza risposta ma che sapranno catturare la mente dei bambini, spingere alla riflessione e alimentare il dubbio perchè nella terra di mezzo tra gli animali e gli uomini c’è proprio l’infanzia. Dare parola a bambini e bambine (anche dai 4 anni) sicuramente ci stupirà, permettendo a noi adulti di guardare la natura con occhi nuovi. Quale migliore esercizio da fare in primavera?
Albero, di Britta Teckentrup (Sassi) e La Grande quercia, di Gerda Muller (Natura e cultura)
Entrambi questi albi celebrano lo scorrere delle stagioni, l’andamento ciclico del tempo attraverso i cambiamenti di un albero (nel primo caso) e di una quercia centenaria (nel secondo). Partiamo dal colorato albo di Britta Teckentrup, rivolto a bambine e bambini dai 3 anni: il nostro sguardo è quello del gufo che ha fatto la tana nel tronco del grande albero e che da lì osserva tutto quello che succede intorno all’albero di stagione in stagione. Foglie che cadono e che tornano in primavera, insetti brulicanti, volpi e orsi che vivono al ritmo delle stagioni in un canto corale di cui siamo spettatori. L’albo di Gerda Muller per bambini e bambine più grandicelli (dai 5 anni) ci permette di osservare lo stesso scorrere delle stagioni, i colori che cambiano, le attività degli animali attraverso gli occhi di un gruppo di bambini che giocano attorno alla grande quercia. Di anno in anno i bambini crescono e anche tutto attorno a loro cambia: non siamo forse anche noi parte del tutto?
Bjorn. Una primavera di scoperte (Terre di mezzo)
Un libro in stampatello maiuscolo per i primi lettori autonomi. Nel secondo libro della serie Bjorn si risveglia dal letargo e va a trovare tutti i suoi amici. Una storia allegra e spensierata per aprirsi alla primavera, di una storia così ne abbiamo proprio bisogno!Il piccolo bruco maisazio e Il piccolo seme, Mondadori.
Due albi di Eric Carle per parlare di rinascita e trasformazione
La storia de Il piccolo bruco maisazio è ormai un classico della letteratura per l’infanzia, spunto per molteplici attività da fare con i bambini: dalla ciclicità del tempo (il giorno e la notte, i giorni della settimana), le quantità e i frutti, la trasformazione del bruco in farfalla, i giochi di colore…
Il piccolo seme è un altro albo che affronta il tema della crescita attraverso un seme che fiorisce, e il ciclo della vita perché il girasole spargera’ al vento un nuovo seme e la storia ricomincia.
Festa di primavera, (Minibombo)
Con i disegni di Silvia Borando, questo albo riprende il tema dell’amicizia attraverso l’incontro con altri animali lungo la strada per giungere alla festa. L’elemento nuovo che introduce questo albo é quello della lentezza perché la protagonista è una tartaruga: le stagioni si ripetono sempre, e prima o poi arriva il tempo giusto per tutti!
Camminando nel bosco (Animamundi)
Una novità editoriale dedicata al bosco ma ideale per parlare di natura e di primavera perché questo albo è una vera e propria immersione sensoriale che vi darà tantissimi spunti per giocare in natura. In più il “bosco” permette di affrontare con i più grandicelli anche le paure legate alle età di passaggio: il bosco può essere buio, pauroso.Nel bosco si può incontrare il lupo. Eppure persino Cappuccetto Rosso ci insegna che senza disobbedire alla madre, senza cercare la propria strada nel bosco, senza correre dei pericoli non è possibile neppure salvarsi.